giovedì 13 novembre 2014

DOMENICA 9 NOVEMBRE 2014 CONVEGNO: "COME RILANCIARE L'ECONOMIA DEL NOSTRO TERRITORIO"


Domenica 9 Novembre si è svolta, presso la sala consiliare del comune di Cervere, il dibatto "Come rilanciare l'economia del nostro territorio", moderato dal Professor Beppe Ghisolfi, Vice Presidente dell'ABI ed esimio giornalista.
Apre la discussione il Professore stesso che, dopo alcuni preamboli, passa a ringraziare il Sindaco di Cervere, il Signor Corrado Marchisio sia per l'invito ai lavori, sia per aver ideato e promosso il dibattito.
Il sindaco stesso è passato quindi a ricordare quali sono state e quali sono attualmente le problematiche non solo economiche ma anche e soprattutto occupazionali della realtà cuneese e le possibili soluzioni alle difficoltà verso le quali stiamo andando.

Terminato l'intervento, il Prof. Ghisolfi passa a presentare gli ospiti, parterre di eccezione convenuto per l'occasione. Numerosi e di un certo livello appunto gli oratori,

Apre i lavori il Dottor Quaglia, consigliere di Unicredito, enfatizzando le differenze tra la situazioni degli anni 80 e 90 e quelle attuali sottolineando la necessità della valorizzazione agricola e quindi economica del territorio per poter uscire da questa situazione di crisi generale, ormai non più in faso di stallo, ma purtroppo in picchiata.
Fondamentale la cooperazione tra le pluralità delle risorse produttive e umane e le istituzioni: necessario porsi degli obiettivi, collaborare e intervenire.

Di seguito,è intervenuto il Professor Giuseppe Tardivo, docente alla Facoltà di Economia e Commercio dell'Università di Torino, il quale è passato a spiegare come la crisi si sia evoluta in questi anni da economica a produttiva.
Ha sottolineato come il tasso di disoccupazione coinvolga buona parte dei cittadini della provincia non solo di una certa anzianità, ma soprattutto giovanile.
La soluzione possibile per il Professore sarebbe quella di rinnovare e guardare al futuro mirando alla necessita di sfruttare settori di nicchia quali le eccellenze agroalimentari come il Porro Cervere, appunto, enfatizzazione delle filiere e coinvolgimento con le fondazioni bancarie.

Passa quindi il testimone al Dottor Zorgnotti che, in qualità di giornalista economico pone una domanda all'Eurodeputato on. Alberto Cirio: "Cosa può fare l'Europa per uscire dalla crisi?"
il Dott. Alberto Cirio, risponde sottolineando con forza la necessità di richiedere finanziamenti da destinare all'agricoltura con tempestività e senza perdere ulteriore tempo. Ha ricordato ai presenti che Mercoledì 12 novembre avrebbe organizzato a Bruxelles un incontro con i Sindaci della Granda per decidere le strategie da attuare per riuscire ad ottenere questi tanto sospirati fondi.

Pier Maria Toselli fondatore di Telecupole, porta il caso virtuoso di questa emittente, unica a non aver mai avuto problemi di crisi e di aver avuto la capacità e il coraggio di innovarsi rivolgendo i propri sforzi collaborando anche con nuove emittenti sia italiane che francesi.

Il Dottor Franco Biraghi, presidente di Confindustria Cuneo afferma la necessità di fare un passo indietro guardando agli errori commessi nel passato e cercando quindi di porvi rimedio diminuendo burocrazia e fiscalizzazione selvaggia che tende a distruggere posti di lavoro.

Interviene poi il Consigliere Regionale Dottor Franco Graglia ricordando la pesante e difficile situazione finanziaria e la difficoltà nel trovare soluzioni a breve. La presidenza Chiamparino dovrà prendere presto provvedimenti purtroppo anche a livello di tassazione per cercare di arginare il dissesto economico che attualmente sembra imprigionare il Piemonte.
Di fondamentale importanza, ha ricordato Graglia, fare gruppo per arrivare alla soluzione.

Verso metà del dibattito sono intervenuti anche Rossetto il quale ha dato importanza alla positività creata dal territorio come capacità di relazionarsi con altre realtà regionali, il forte legame al territorio e la tipicità e qualità dei prodotti.
Individua 2 possibilità di uscire dalla crisi:
1) Meno burocrazia
2) Meno controlli "non controllati tra loro" e interventi che generano confusione invece che soluzione.

Interviene verso la fine del convegno il Dottor Giandomenico Genta, rappresentante della Fondazione CRT che ammette che gli stanziamenti per i fondi alle imprese sono passati da 120 milioni a "solamente" 40 nel giro di pochi anni e che quindi "essendo la coperta ormai corta" non è possibile soddisfare le domande di tutti.
La possibile soluzione è quella di semplificare il modo di fare impresa e la necessità di vendere bene i propri prodotti all'estero facendoli conoscere e valorizzandoli.

Giorgio Bergesio, presidente del Consorzio del Porro, ha spiegato la serietà del protocollo porro per quanto riguarda la lavorazione e l'impegno che ogni singolo produttore mette per esso.
Anche per lui è comunque necessario un intervento fondamentale da parte della politica e delle istituzioni tutte per uscire da questa grande crisi.

Chiudi quindi i lavori il Dottor Quaglia il quale individua la soluzione in 3 intenti:
1) Dire più che parlare.
2) Usare "noi" invece che "io".
3) Convincere più che vincere.
Per finire, per evidenziare la serietà e la concretezza del cuneese, cita Giovanni Giolitti riportando un episodio avvenuto durante un convegno svoltosi all'epoca: quando lo statista, rispondendo ad un cronista, disse: "Quando noi cuneesi smettiamo di dire, smettiamo anche di parlare".